Il Giappone, terza economia mondiale, rimane un partner strategico per l’Italia su cui puntare nella fase successiva al virus, come confermano gli ultimi dati sull’export.
L’emergenza nazionale da coronavirus è stata dichiarata ufficialmente anche in Giappone, il che ha avuto come prima conseguenza la chiusura delle frontiere nipponiche, richiamando alla memoria l’atmosfera del sakoku 鎖国, l’isolamento nazionale che blindò il paese dal 1641 al 1853. Sia la comunità delle imprese italiane che quella dei singoli cittadini in Giappone stanno vivendo un momento anomalo e difficile. Tanto che lo stesso ambasciatore Giorgio Starace ha deciso di intervenire personalmente mettendosi a disposizione di cittadini e rappresentanti di aziende, che possono partecipare su base settimanale a momenti di incontro virtuale.
Inoltre Starace insieme con i rappresentanti di Ice, Consolato Generale a Osaka, Istituto Italiano di Cultura a Tokyo, Enit, Banca d’Italia, Camera di Commercio e Ministero della Difesa, sin da ora stanno promuovendo la definizione di un calendario di attività da intraprendere in vista del ritorno alla normalità. «Il Giappone resta la terza economia del mondo, tra i principali sbocchi dell’export italiano in Asia e tra i più sensibili mercati al mondo per il Made in Italy e per l’offerta di qualità della cultura italiana», ha detto Starace. Il programma delle iniziative definite per il rilancio dell’Italia in Giappone, strutturato in due fasi tra giugno 2020 e gennaio 2021, attraverso un progressivo passaggio dal virtuale al reale, è stato presentato alle aziende italiane in occasione del Webinar Ice dedicato al Giappone svoltosi l’11 maggio scorso, al quale hanno partecipato circa 1.500 imprese. Il Sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano durante l’evento online ha dichiarato «Il Giappone è un partner strategico per la nostra economia, ancora di più dopo l’entrata in vigore dell’Accordo di Partenariato Economico con l’Unione Europea, che ha garantito una crescita del nostro export pari al 19,7% nel 2019», e ha aggiunto «Continueremo, assieme alla nostra Ambasciata a Tokyo, a guardare con estremo interesse alle opportunità di collaborazione con questo gigante economico dell’Estremo Oriente che è la terza economia mondiale, anche nell’ottica della pianificazione delle nostre attività di internazionalizzazione post-Covid-19». Sono disponibili online anche tutte le regole e dichiarazioni di origine aggiornate, dal momento che al centro della dinamica commerciale italo-giapponese attuale e futura rimane, appunto, lo strumento dell’Economic Partnership Agreement (Epa) tra Unione Europea e Giappone. L’Italia ha saputo sfruttare al massimo questo strumento, infatti a marzo il nostro export ha tenuto le posizioni, a fronte dei cali a doppia cifra di Germania, Francia e Regno Unito l’Italia.
Per quanto riguarda invece l’economia giapponese il rappresentante di Bankitalia in Giappone, Angelo Cicogna, ha sottolineato la “resilienza” dimostrata da questo paese in occasione di altre congiunture negative o catastrofiche, a partire dalla crisi globale del 2008 a quella connessa allo tsunami del 2011, a cui successivamente si è assistito al più lungo periodo di espansione economica del dopoguerra, ora ovviamente interrotto. Le manovre governative di supporto all’economia sono ampie e mirate per un valore complessivo di oltre 900 miliardi di euro. Certo dati positivi non si registreranno nel paese prima di gennaio 2021, periodo a partire dal quale il Giappone dovrebbe riprendersi con vigore, soprattutto in previsione delle Olimpiadi rinviate appunto all’estate 2021 (che tra l’altro potranno fornire opportunità di business anche a imprese italiane). Cicogna ha ricordato inoltre la solidità del sistema industriale giapponese e la sua forte proiezione nelle economie emergenti dell’Asia, fattore di grande stimolo anche per nuovi rapporti con le aziende italiane.
A livello politico i rapporti tra i due Paesi non si sono mai interrotti. Il 7 maggio scorso, ad esempio, c’è stato un video collegamento tra i Ministro della Salute Roberto Speranza e Kato Katsunobu, anche egli Ministro della Salute in Giappone. Gli argomenti che hanno trattato insieme sono stati la collaborazione bilaterale e in ambito G7 in tema di contrasto alla pandemia COVID-19, il Memorandum finalizzato tra i rispettivi ministeri al rafforzamento della collaborazione, lo scambio di informazioni e “best practice” nelle materie di competenza, con l’auspicio di un ulteriore e costante approfondimento degli scambi tra i due Paesi sia nell’ambito della ricerca che tra i comparti industriali dei settori medicale e farmaceutico.
Beatrice Di Giovanni